La piccola libreria sul Tamigi di Frida Skybäck

Il libro ha un grande pregio: è leggero e, dopo qualche capitolo, avvince il lettore permettendogli divagarsi.  

Porta discretamente, in modo indiretto a riflettere, su temi come i rapporti all’ interno della famiglia, l’attaccamento alla casa e alle radici, il superamento dei traumi interiori, le relazioni interpersonali, il mutamento economico e sociale ed altri ancora. 

Argomenti di interesse che sono presenti, come elementi accessori, di contorno, alla storia principale che così ci offre molti spunti di riflessione.  

Il libro è un romanzo d’amore, ma non è sdolcinato, anzi la trama è molto più portata a dare al lettore una visione positiva della vita, un incoraggiamento ad affrontarla con fiducia.  

Si parla di una ragazza svedese in carriera che già aveva fondato con il marito una ditta di successo e che ha trovato nella completa dedizione al lavoro il metodo per affrontare il lutto per la morte del consorte avvenuta l’anno prima. 

La ragazza riceve in eredità dalla zia, che non ha mai conosciuto, un piccolo edificio a Londra in cui vi sono una libreria in perdita e due piccoli appartamenti.  

La ragazza partita per Londra con l’intenzione di vendere o di dare tutto in gestione viene a poco poco affascinata dal luogo e dalle persone che vi gravitano fino a sentirsi talmente è proprio agio da decidere di stabilirsi definitivamente a Londra.  

Nella protagonista è sempre presente la curiosità per la figura della zia sul perché avesse interrotto i rapporti con la madre e sul perché le avesse lasciato la libreria. 

L’ autrice adotta una efficacia tecnica narrativa alternando a capitoli sulla storia della protagonista capitoli sulla storia della madre e della zia che a suo tempo lasciarono la Svezia e si trasferirono in Inghilterra. 

Al senso pratico della protagonista fanno da contraltare la speranza di un mondo fantastico e la ricerca di libertà della zia e, in parte, della madre al loro arrivo a Londra. 

Alla preoccupazione della protagonista di rimettere in sesto la libreria, di salvare qualcosa d’importante che già esiste, si contappongono la necessità della zia e della madre di trovare sistemazione a Londra e di costruire una nuova vita 

Alla storia fondata sul senso del dovere e sul senso pratico della protagonista i cui i legami col passato sono sempre presenti e determinati si affianca una storia fondata sulla speranza di libertà della zia ed anche della madre che sono andate a Londra anche per rompere i legami con il padre. 

Anche i caratteri dei personaggi secondari sono ben narrati. 

In particolare, il lettore diventa partecipe delle preoccupazioni di una commessa della libreria per la sua famiglia, soprattutto per la figlia così come prova simpatia per il carattere estroverso dell’altra commessa. 

È anche questo un grande pregio del libro non è un romanzo psicologico ma i personaggi sono così ben descritti attraverso le loro azioni che il lettore ne comprende il carattere e le intenzioni, solidarizza con i personaggi e ne diventa amico. 

Nel finale un capitolo rovina la leggerezza del libro con una pagina non cruda, ma drammatica necessaria però per lo svolgimento e la spiegazione della storia. 

 Leggendo questa pagina l’autrice ci  porta  ad interrogarci sulla stupidità dell’animo umano nei suoi vari aspetti così come sull’esistenza del destino. 

 Il finale è comunque bello, romantico, positivo, trasmette fiducia nell’umanità e nella vita ordinaria fatta di tanti sacrifici, ma di tanti buoni sentimenti e di un po’ di soddisfazioni.  

Voto 8 

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